Emosiderina: la sua funzione
L’emosiderina, insieme alla ferritina, rappresenta una delle due forme di stoccaggio del ferro all’interno dell’organismo, si tratta infatti di pigmento contenente ferro e composto dall’aggregazione di molecole di ferritina ed altri elementi strutturali: questo composto organico eterogeneo è la risultanza della condensazione di molecole di ferritina, lipidi, acido sialico, proteine e porfirine. L’emosiderina si trova nei tessuti, in prevalenza nel fegato, nella milza e nel midollo osseo, nella forma di un pigmento giallo o rossastro, costituendo così una riserva di ferro per il corpo, ma sottolineato però che a differenza della ferritina, l’emosiderina è insolubile per tale motivo è in grado di contenere una maggiore percentuale di ferro. Questo parametro assume una certa rilevanza a scopo preventivo in quanto permette di individuare alcune condizioni patologiche, nello specifico un aumento di questo pigmento si viene ad evidenziare in presenza di diverse condizioni patologiche quali: diverse forme di anemie tra cui quella perniciosa; in caso di processi infettivi; come conseguenza dell’insorgenza della cirrosi epatica; se si soffre di uremia; come conseguenza di ripetute trasfusioni di sangue. Altre notizie su Sideremia e valori bassi di ferro. Continue reading