La barbabietola come fonte di emoglobina
Il regno vegetale apre le porte alla carenza di sangue. La barbabietola in particolare sarebbe fonte importante di emoglobina, essenziale durante le trasfusioni ematiche. Una squadra di ricercatori dell’Università di Lund, in Svezia, ha identificato una proteina della barbabietola quasi identica all’emoglobina umana, ossia la vitale proteina che permette il trasporto dell’ossigeno nel sangue. Secondo tale scoperta l’aver isolato tale proteina contenuta nella barbabietola, studiandola ed analizzandola nelle sue proprietà ed azioni, spianerà la strada allo sviluppo di molecole che, rese idonee ad ogni caso specifico, potrebbero essere utilizzate nelle trasfusioni. Insomma la barbabietola potrebbe realmente divenire una vera e propria sorgente di emoglobina umana, rivoluzionando il campo del progresso scientifico, ma soprattutto apportando un bagaglio ricchissimo all’ambito spesso in difficoltà riguardante le trasfusioni sanguigne. L’emoglobina derivante dalla barbabietola, una volta controllata e messa a punto, assicurerà apporti ematici repentini e sicuri a tutti coloro che per emergenza od abitudine con le trasfusioni riescono a sopravvivere.
La barbabietola e la sua emoglobina
L’emoglobina della barbabietola, simile a quella umana addirittura per il 50- 60%, è stata individuata analizzando con cura il genoma della pianta stessa, studio che ha fatto identificare sequenze simili a quelle dell’emoglobina umana. Tramite tali analisi, sono emersi alla conoscenza dei ricercatori ben tre geni interi ed un gene troncato che, una volta studiati hanno fatto ipotizzare che almeno uno potrebbe avere il ruolo di attore protagonista! Le scoperte riguardo la barbabietola aprono nuove possibilità per la ricerca e l’evoluzione scientifica visto che varie tipologie di emoglobina potrebbero essere presenti nel mondo vegetale ad insaputa di tutti. Per quanto concerne l’utilizzo dell’emoglobina della barbabietola in campo umano, il prossimo step coinciderà col modificare tale emoglobina per adattarla alle trasfusioni destinate appunto all’uomo. Il lavoro di estrazione e modifica sulla barbabietola richiderà almeno tre anni; successivamente ci vorrà altro tempo per applicare le scoperte sulla barbabietola in ambito medico.