Emoglobina glicata memoria metabolica
I soggetti diabetici per non andare incontro a complicanze gravi devono seguire un approccio farmacologico e dietetico capace di abbassare l’emoglobina glicata il più precocemente possibile per impedire che aumenti nel tempo attivando la cosiddetta memoria metabolica, nota anche come “memoria di danno”, per segnalare le conseguenze negative dei valori di glicemia mantenuti troppo alti per lungo tempo. Per danneggiare l’organismo o solo il comportamento di una cellula sono sufficienti anche poche settimane di glicemia elevata che possono avviare un meccanismo di danno prolungato. Tra le conseguenze della memoria metabolica ci sono possibili alterazioni a carico delle proteine presenti nei mitocondri, ovvero degli organelli intracellulari che costituiscono la fonte energetica dell’organismo, nello specifico il glucosio in eccesso che si concentra a livello ematico va a legarsi con le proteine mitocondriali inducendo la produzione di radicali liberi, di sostanze ossidanti che possono provocare danni dei tessuti, in particolare si creano delle compromissioni dell’endotelio, ossia del tessuto di rivestimento dei vasi e le beta cellule che producono insulina. A causa del legame con lo zucchero le proteine mitocondriali producono un gran numero di radicali liberi anche se i livelli della glicemia risultano normali, una condizione che può causare nei soggetti diabetici l’insorgenza di complicanze legate al danno vascolare. Continue reading