Metaemoglobina: cosa comportano alti livelli

Approfondimenti

Metaemoglobina e metaemoglobinemia

La differenza tra emoglobina e metaemoglobina consiste nel diverso stato di ossidazione del ferro: il ferro presente nel gruppo -EME della metaemoglobina è ossidato ad ione ferrico, nell’emoglobina il ferro è presente come ione ferroso questa diversificazione fa si che la metaemoglobina risulti incapace di trasportare l’ossigeno nei diversi distretti del corpo umano. Questa proteina come l’emoglobina quindi è presente all’interno dei globuli rossi, ma la sua concentrazione risulta limitata e viene eliminata attraverso i sistemi enzimatici, i valori della metaemoglobina devono essere pari all’1% dell’emoglobina totale, quando però vengono ad evidenziarsi delle condizioni patologiche si può verificare una concentrazione eccessiva di metaemoglobina all’interno degli eritrociti. L’accumulo di questa proteina ematica può essere determinata da fattori acquisiti strettamente connessi con l’esposizione  a sostanze chimiche ossidanti oppure scatenate dall’assunzione di alcuni farmaci. La metaemoglobinemia può dipendere da condizioni patologiche che vengono invece definite cause congenite e sono dovute essenzialmente ad un deficit enzimatico dovuti ad un calo dell’enzima metaemoglobina-reduttasi. Maggiori informazioni si trovano su Sideremia e valori bassi di ferro.

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Sintomi e diagnosi della metaemoglobinemia

metaemoglobina

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Diagnosticare la condizione di metaemoglobinemia risulta non semplice, visto che i pazienti che ne sono non presentano sintomi particolari, anche se i più evidenti sono costituiti da cianosi, problemi respiratori ed alterazioni a livello cardiaco. Per riscontare l’aumento dei livelli ematici di metaemoglobina sono indispensabili gli esami del sangue con connessa spettroscopia del liquido derivato dall’emolisi degli eritrociti, è utile anche l’esecuzione dell’elettroforesi dell’emoglobina. I soggetti che evidenziano questa condizione devono seguire una terapia farmacologica che include la somministrazione per via endovenosa di acido ascorbico, ossia della comune vitamina C, o di blu di metilene: entrambi i farmaci sono in grado di svolgere un’attività riducente capace di trasformare il ferro da ione ferrico a ferroso. Una maggiore cautela va adottata quando si segue il trattamento farmacologico a base di blu di metilene in quanto bisogna rispettare il dosaggio deciso dal un medico per non incorrere in effetti collaterali. Altre notizie su Insufficienza respiratoria: le diverse forme.

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