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Diagnosi delle emoglobinopatie

Diagnosi delle emoglobinopatie

Le mutazioni che interessano i geni responsabili della sintesi delle catene globiniche determinano dei disordini genetici quantitativi e/o qualitativi e per la diagnosi delle emoglobinopatie è necessario esaminare degli indici specifici. Una volta individuato il gene coinvolto dal difetto, le emoglobinopatie vengono classificate in talassiemie (alfa, beta, delta beta) e varianti strutturali anormali; le varianti emoglobiniche sono da ascrivere ad una mutazione dovuta ad una sostituzione aminoacidica, talvolta il disordine genetico non causa sintomi, talvolta possono manifestarsi dei quadri clinici alquanto severi in relazione all’alterazione funzionale dell’emoglobina derivante dal difetto genetico. Per identificare il difetto molecolare si deve partire dal sequenziamento del geneglobinico attraverso l’amplificazione del DNA, per la diagnosi di emoglobinopatie si deve infatti avviare un’indagine di laboratorio che include la determinazione dell’emocromo, la determinazione del pattern emoglobinico, la quantificazione dell’HbA2, la composizione delle varianti di emoglobina mediante cromatografia. Tra i parametri che vengono valutato con attenzione ci sono i seguenti indici: il volume corpuscolare medio (MCV), l’emoglobina corpuscolare media (MCH), il pattern emoglobinico (con rilevazione dei livelli di HbA2), l’HbF e le eventuali varianti. Continue reading

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Emoglobina valori normali e condizioni di emoglobinopatie

Emoglobina valori normali: le possibili anomalie

Le alterazioni della emoglobina causano a loro volta delle anomalie dei valori normali modificando anche la funzione della proteina, le alterazioni che vanno ad influenzare la concentrazione di emoglobina presente in circolo sono definite emoglobinopatie. Si tratta di disordini di tipo genetico che vanno ad incidere sulla produzione dell’emoglobina e sono relative a dei cambiamenti legati a modifiche strutturali intervenute in una delle catene di amminoacidi che costituiscono questa proteina determinando un deficit oppure un aumento di amminoacidi. Le emoglobinopatie sono riassumibili in condizioni patologiche che alterano il processo di sintesi dell’emoglobina alterandone l’aspetto strutturale, queste anomalie sono raggruppate in due categorie: si definiscono difetti quantitativi quelle alterazioni dovute ad una sintesi ridotta della catena globinica, questo deficit causa le cosiddette talassemie; quando invece dai valori dell’emoglobina si scoprono dei cambiamenti di tipo qualitativo allora si sono verificate delle sostituzioni di singoli aminoacidi nelle catene alfa-globiniche o beta-globiniche, una condizione che determina l’insorgenza di mutazioni che evidenziano delle emoglobine anomale e che possono identificare anche patologie come ad esempio l’anemia falciforme. Per approfondimenti si rimanda all’articolo Valori normali emoglobina: le diverse forme delle emoglobine. Continue reading

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